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Si crede Picasso. Come distinguere un vero artista contemporaneo da uno che non lo è
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Si crede Picasso. Come distinguere un vero artista contemporaneo da uno che non lo è - Francesco Bonami - copertina
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Si crede Picasso. Come distinguere un vero artista contemporaneo da uno che non lo è

Descrizione


Da Francesco Vezzoli ad Arnaldo Pomodoro, da Joseh Beuys a Vanessa Beecroft, da Damien Hirst a Michelangelo Pistoletto: che si tratti di artisti notissimi oppure del tutto sconosciuti, di ognuno di questi ci resta sempre il dubbio che sia un nome del tutto sopravvalutato e non del grande genio che ci hanno detto. Davanti a una qualsiasi opera d'arte contemporanea ci resta spesso addosso quella spiacevole sensazione di essere di fronte a una truffa e che l'autore di quella "bizzarria" prima o poi verrà smascherato. Oppure siamo davvero di fronte al nuovo Picasso... ma niente lo lascerebbe supporre. Francesco Bonami, oggi forse il più noto critico e curatore italiano di arte contemporanea nel mondo, torna all'universo di cui è grandissimo esperto e ci insegna a districarci in questa complicata faccenda: come distinguere un vero artista da un ciarlatano. Dopo il successo di "Potevo farlo anch'io", con questo libro riprende a raccontarci, con il suo modo scanzonato e irreverente, le vite e le peripezie dei più grandi artisti degli ultimi decenni, ci spiega perché sono davvero grandi e come non confonderli con quanti veri artisti non sono affatto.
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Dettagli

2010
4 maggio 2010
116 p., Brossura
9788804600763

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Amalia
Recensioni: 5/5

Dopo aver letto "lo potevo fare anche io", non ho resistito ad acquistare questo testo. Consigliatissimo.L'autore scrive da dio, ed è di un cinismo SPETTACOLARE Irresistibile!

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luca
Recensioni: 2/5

mi spiegate come si fa a pubblicare un libro dove si ha una frecciata per ogni artista contemporaneo senza prevedere una sezione con alcune foto? Io personalmente conosco alcuni artisti, ma tanti altri no, soprattutto di quelli che hanno dato "scandalo" con un'arte provocatoria... Leggere delle descrizioni, molto ben fatte sicuramente, ma senza avere sotto occhio una foto di qualche opera, magari la più importante, è un pò come buttare via tempo a leggere delle sterili critiche. Premetto che Bonami mi piace, ha uno stile frizzante, leggero, leggibile, soprattutto per la materia che tratta, ma inserisci qualche foto! Sono dovuto andare in rete a cercare alcune opere delle più famose perchè, veramente, non sapevo di chi stava parlando; e mi ritengo uno che segue qualcosa di arte, che ne capisce qualcosa... Ottimo libro, anche se caro... Piacevole... anche se carente di immagini... Peccato!

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claudio
Recensioni: 4/5

Dopo aver letto "Lo sapevo fare anch'io" non si può non leggere questo, che ne è l'ideale continuazione. Siamo alle solite: nell'arte contemporanea c'è chi ci marcia alla grande: sta nel pubblico smascherare chi artista non è ma lavora solo per la venalità come il denaro, la fama. Composto di quaranta capitoletti ognuno riguardante un artista.

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La recensione di IBS

Immaginate di visitare una galleria d’arte in cui sono esposte le opere dei principali artisti contemporanei. Immaginate di farlo con una guida d’eccezione, in grado di svelarvi le anime e i segreti dei pezzi esposti e dei loro autori. È questo l’allettante viaggio che ci propone Francesco Bonami nel suo nuovo libro dal sottotitolo inequivocabile: “come distinguere un vero artista contemporaneo da uno che non lo è”. In un mondo popolato di «persone che, pur comportandosi come artisti, producendo anche con regolarità molta arte, vendendola ed esponendola in gallerie e musei, artisti in realtà non sono», sapere riconoscere un artista autentico è un’ardua impresa.
Con l’ironia tagliente e senza freni che ha decretato il successo dei suoi libri precedenti, Lo potevo fare anch’io e Dopotutto non è brutto, l’autore ci mette in guardia dagli inganni e dalle illusioni della falsa arte e si ripromette di spiegare non solo «come si distingue un artista vero da un artista falso, ma anche un artista vero buono da un artista vero cattivo e un artista falso buono da uno cattivo». Perché a volte capita di imbattersi anche in falsi artisti bravi così come in “veri artisti che sono dei cani”.
Come districarsi in questo ampio ventaglio di possibilità? A detta di Bonami la strada è una sola e la indica chiaramente: «avere nel Dna il gene dell’artista significa sentire l’urgenza di dire qualcosa al mondo attraverso l’arte.» Chi è vero artista «produrrà opere, brutte o belle che siano, con una loro anima». Chi non lo è «sarà capace di mettere al mondo solo cose con la forma e l’aspetto di un’opera d’arte, ma prive d’anima».
Sulla base di questo semplice ma ferreo sillogismo, si snoda l’analisi di alcune delle figure più rappresentative dell’arte del Novecento e dei nostri giorni: quarantadue grandi firme da Picasso a Frida Kahlo, da Alberto Burri a Edward Hopper, da Maurizio Cattelan a Jackson Pollock. Su tutti Bonami ha qualcosa da dire e da rivelare, a tutti, promossi o bocciati, riserva un’osservazione pungente, una battuta di spirito consona al suo stile al vetriolo.
Louise Bourgeois, parigina trapiantata in America e recentemente scomparsa, quasi centenaria, a New York, è la «Tina Pica del modo dell’arte». Come la nota attrice napoletana, è «piccola brutta ma tostissima». Per lei l’arte diviene specchio della vita. Bruce Nauman è «tanto artista quanto John Wayne è un cowboy. Chi vuol essere artista al 100% prenda Nauman come esempio e forse riuscirà a diventare almeno artista al 50%.» Arnaldo Pomodoro «esiste ed è un vero artista» ma «è ossessionato da una forma sola e continua a ripeterla» tanto che «davanti all’ennesimo disco di bronzo uno verrebbe ripetutamente tentato di sfregiarlo». Maurizio Cattelan, famoso per le sue irriverenti installazioni, è invece «rimandato a settembre». Secondo Bonami, è riuscito a guadagnarsi la laurea con il trucco più vecchio del mondo «copiare senza farsi beccare dal professore.»
Ironico, diretto, senza peli sulla lingua, questo libro si legge con piacere e ha il pregio di avvicinare anche i lettori non specialisti all’argomento arte, che a volte, e a torto, viene considerato riserva di pochi eletti.

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Conosci l'autore

Francesco Bonami

1955, Firenze

Critico e curatore di fama internazionale, Francesco Bonami si appassiona giovanissimo alla storia dell'arte, dedicando la propria attenzione ai movimenti contemporanei. Dopo svariate collaborazioni con riviste e giornali, si trasferisce negli Stati Uniti dove diventa Senior Curator del Museo di Arte Contemporanea di Chicago. Nel 2002 viene nominato Direttore Artistico della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, e nel 2003 è chiamato a dirigere la 50° edizione della Biennale di Venezia. Curatore di numerose mostre internazionali, tra cui The Universal Experience alla Hayward Gallery di Londra, nel 2005 ha diretto la prima edizione della Triennale di Torino intitolata La Sindrome di Pantagruel. Collabora con "Il Riformista", "Zero" e "Vanity...

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