Io sono El Diego

"Certe volte penso che tutta la mia vita sia filmata, che tutta la mia vita sia nelle riviste. Ma non è così, eh?, non è così. Ci sono cose che stanno solo qua dentro, nel mio cuore", dice Diego Armando Maradona in questo suo libro. Chi può conoscere la storia di Maradona meglio di lui stesso? Chi si arrischierebbe a interpretare cosa gli passava per la testa prima di mettersi a dormire in una stanzetta di due metri per due, a Fiorito, in compagnia dei suoi sette fratelli? Chi avrebbe il coraggio di affermare quale sia stata la sua più grande felicità o la sua peggior tristezza? Nessuno meglio di Diego in persona, anzi "il Diego… della gente", come a lui piace essere chiamato.Dalle origini povere alla gloria mondiale passando per ognuna delle sue morti e rispettive resurrezioni, descrivendo chi gli è stato amico e chi nemico, tutto è qui riferito da lui stesso, in prima persona, un Maradona integrale ma anche intimo. Un Maradona che si confessa e che dichiara: "A me, il Diego, m'hanno preso da Villa Fiorito e m'hanno sbattuto con un calcio nel culo a Parigi, alla torre Eiffel. Indossavo i pantaloni di sempre, gli unici, quelli che mettevo sia d'inverno che d'estate, di corderoy. Sono arrivato lì e mi hanno chiesto, hanno preteso, che dicessi quello che dovevo dire, che mi comportassi come mi dovevo comportare, che facessi quello che volevano loro. E io ho fatto. Ho fatto… quello che ho potuto, non credo di essere andato tanto male".