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La perlustrazione di fondi archivistici finora poco noti ha stimolato, negli ultimi anni, una sempre più intensa ricerca sui retroscena della storia. Questo libro di Corvisieri, studioso-militante esperto di Resistenza e di movimenti contestatori, pur imboccando tale via evita di sconfinare nell'improbabile o nel dietrologico, e rievoca invece con singolare lucidità una vicenda finora mai affrontata, quella di Giuseppe Cambareri. Il tutto senza cedimenti di fronte al fascino dell'esoterico, ma anzi con una costante attenzione ai rapporti reali intercorsi tra fascismo, circoli massonici e monarchia prima e durante la seconda guerra mondiale. Calabrese, esponente di spicco della Fraternitas Rosacruciana Antiqua, amico dell'esoterista razzista tedesco Arnold Krumm-Heller, squadrista della prima ora, quindi emigrato in Brasile e, di ritorno in Italia, sempre vicino al fascismo, ma intenzionato a "rosacrocianizzarlo", e poi ancora via via, secondo alcuni, agente della massoneria britannica dell'Arco Reale negli anni di guerra in funzione antifascista, intimo di Peron e fazendeiro brasiliano in strettissimi rapporti con Getulio Vargas, come pure con lo "stregone" argentino José Lopez Rega (leader dei locali squadroni della morte anticomunisti), Cambareri fu un uomo che, trovandosi ad agire durante l'occupazione tedesca a Roma in tempi di vuoto istituzionale, colse prontamente quell'occasione per crearsi una propria cerchia d'influenza e seppe poi conservarla, almeno in parte, a guerra conclusa. Leggendo la sua storia si comprende peraltro in che modo un personaggio come Gelli abbia in seguito potuto trovare, pur all'interno d'un sistema democratico come quello atlantico, gli spazi necessari per la propria attività di condizionamento della politica nazionale.
Daniele Rocca
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