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Anno edizione: 2017
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Colla presente traduzione del manuale militare bizantino del VI sec.d.C.viene,finalmente,colmato un vuoto che durava da troppo tempo.Cascarino fornisce una versione fluida,godibilissima dei dodici libri(sarebbe più corretto chiamarli capitoli)di un caposaldo della letteratura militare e non solo.Infatti,oltre ai consigli pratici dati dall'imperatore Maurizio,ci sono anche delle annotazioni e giudizi sui vari popoli barbari coi quali i romani d'Oriente ebbero a che fare(Persiani,Avari,Slavi e Longobardi). I popoli invasori sono descritti dal punto di vista militare e "sociologico"dando un ritratto sorprendentemente moderno di essi.Così come nei volumi dedicati all'esercito dell'impero romano,Cascarino rende fruibile anche ai non addetti ai lavori l'organizzazione,l'equipaggiamento,l'addestramento,lo schieramento in battaglia e il combattimento di un popolo che,giustamente,si considerava l'erede diretto della civiltà romana.Da consigliare a chi,per la prima volta,s'avvicina all'argomento.Belle le tavole coi disegni a colori che raffigurano fanti e cavalieri,alcuni già presenti nel IV eV sec.d.C.(Clibanarii,pedites,plumbata)
II - Guida all'addestramento ed allo schieramento delle truppe, il trattato propone un vividissimo spaccato del funzionamento della macchina militare bizantina nel VI secolo, ma non per questo risulterà di estremo interesse agli occhi dei soli cultori di storia militare. Gli appassionati di storia antica e medievale ne saranno comunque accattivati, grazie alla sua capacità di aprire un'illuminante squarcio sul mondo della politica e della diplomazia bizantina, e sui suoi processi decisionali. Particolarmente affascinante, da questo punto di vista, il Libro XI basato sull'analisi da parte del nostro "anonimo" autore delle abitudini e tattiche militari dei popoli confinanti: vera e propria cartina al tornasole di come la civiltà bizantina, e nello specifico i suoi vertici, valutasse i propri avversari. Ma l'opera, che come è stato acutamente rilevato da più di un commentatore, costituisce anche il primo esempio nella storia di manuale per operazioni interforze, mantiene inoltre intatta, a distanza di secoli, tutta la sua freschezza; e benché in linea di massima non ami quelle contestualizzazioni moderne e sovente fuorvianti che hanno fatto ad esempio dell'opera di Sun-Tzu un manuale per manager rampanti, non sarà difficile rintracciare, nei capitoli delle "Raccomandazioni" e delle "Massime" costituenti il Libro VIII, chiarissimi esempi di quella strategia dell'inganno e del sotterfugio (delle dottrine "asimmetriche", come le si definirebbero oggi) che qualcuno ha voluto vedere come un prodotto esclusivo del pensiero strategico cinese: e che il mondo bizantino aveva invece perfettamente chiare, dall'alto della propria tradizione di governo, quale frutto di un'azione politica e militare costantemente compenetrantisi.
I - Lodevolissima e coraggiosa questa iniziativa della casa editrice "Il Cerchio" volta ad intraprendere la pubblicazione della bella traduzione dello Strategikon approntata da Giuseppe Cascarino, un'opera che non ha eguali nel panorama editoriale italiano. L'edizione, di per sé, è senza sbavature, coadiuvando rigore storico e filologico ad una grande leggibilità e godibilità. In ciò ritengo grazie anche alla collaborazione del noto bizantinista Giorgio Ravegnani, già autore di un ottimo saggio sull'arte della guerra bizantina in età giustinianea per i tipi della Jouvence. Non si avverte particolarmente la mancanza del testo greco a fronte, giacché nel caso dei termini più propriamente tecnici è stata puntualmente riportata fra parentesi la traslitterazione degli originali greci. Medesimo discorso per quei comandi in lingua latina mantenuti dall'esercito bizantino del VI secolo, che risultano essere fedelmente trasposti nella presente edizione in caratteri latini sempre con l'accompagnamento della puntuale traduzione italiana. Ottimo ed illuminante, caso strano per il panorama editoriale italiano, l'apparato cartografico ed iconografico, di particolare validità soprattutto nei capitoli del manuale a carattere più strettamente tattico. L'opera, superfluo forse ribadirlo per gli appassionati, doveroso per coloro che, non conoscendola, esitassero ad accostarvisi, risulta essere di estremo interesse: lo Strategikon costituisce un vero e proprio vademecum militare composto probabilmente dall'imperatore Maurizio o da uno dei generali del suo entourage (tanto da aver indotto qualche commentatore a parlare di uno pseudo-Maurizio) a beneficio dei comandanti imperiali.
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