Un amante temporaneo

scheda di Visintin, G., L'Indice 1997, n.11

Sophie Fitt è una giovane donna che lavora in un'agenzia teatrale dopo aver deliberatamente lasciato un buon posto in banca: istruita e disinvolta, ma poco incline alla competizione e alla ricerca del successo, l'io narrante di questa storia ha le doti, e la faccia tosta, per sentirsi a proprio agio negli ambienti più diversi. Riordina con efficienza l'archivio dell'agenzia, fa amicizia con la navigata proprietaria (fino a che questa è in vita), inizia una relazione fatta di impulsi improvvisi e ripensamenti con un attore che somiglia "a un cherubino del Caravaggio" - pelle candida e lunghi riccioli neri -, riuscendo nel frattempo a coltivare anche la propria vocazione di attrice. Come spesso capita in romanzi del genere, la trama propriamente d'indagine - cioè il tentativo della protagonista di spiegarsi come e perché sia morta l'agente teatrale che l'aveva assunta - non prevale mai sugli incontri con i vari personaggi (molti per un romanzo di questi proporzioni, alcuni soltanto abbozzati), le conversazioni al pub, le descrizioni di pasti, incombenze domestiche, incertezze in fatto di abbigliamento. Una miscela tutto sommato equilibrata di ingredienti che potrebbero apparire calcolati a misura di un pubblico di lettrici "single" e acculturate, che non disdegnano il lato frivolo della vita ma che tengono nella dovuta considerazione emozioni e sentimenti. Al suo debutto come romanziera, l'agente letteraria Parker è riuscita però a dissipare il sospetto di freddezza nella creazione e a cucire una vicenda che, senza eccessi di intensità o di suspense, può costituire la piacevole lettura di un paio di serate.