Alta cucina

Questo romanzo della serie di Nero Wolfe, già bello in sé, è un capolavoro se considerato insieme a quelli che lo precedono, perché fanno godere ancora di più l'eccezionalità della situazione in cui si trovano ad indagare Nero Wolfe e Archie Goodwin. A dimostrazione, credo, dell'importanza complessiva della creazione di questi due personaggi, più che dell'abilità dell'autore nell'ideazione di singole trame. Nell'arco di pochi anni, e recentemente, di questo romanzo sono state pubblicate addirittura due "nuove traduzioni integrali": quella di Gianni Montanari del 1992 e la presente di Alessandro Golinelli del 2000.

A un simposio internazionale dei migliori 15 chef viene invitato anche Nero Wolfe come ospite d'eccezione. E assieme al nostro Archie Goodwin assiste a un omicidio di uno dei migliori cuochi. In più anche Nero Wolfe è bersaglio del killer, che solo per sfortuna non c'entra l'obbiettivo. Alla fine Nero Wolfe riesce ad incastrare il colpevole, nonostante non possa godere degli agi della sua abitazione di New York. Grande.

Non mi ha entusiasmato quanto avrei creduto. La cucina è presente, ma con un ruolo più marginale di quanto mi aspettassi... inoltre, essendo un giallo datato, non è costruito secondo le regole canoniche. A me ha annoiato parecchio, e dire che amo sia i gialli che la cucina!