L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Non mi ritengo un critico letterario, il mio scarso giudizio dipende solo da due fatti: 1)la storia non mi è personalmente piaciuta; 2)il tipo di scrittura che io definisco "frase-punto, frase-punto" non l'apprezzo. Credo cumunque che, dal punto di vista culturale, il romanzo sia straordinario. Il fatto di mettere in evidenza quella che era veramente la personalità di questo allievo, la sua mente malata, compresa la situazione familiare ed in particolare la complicità con la propria madre (!), e che era completamente fuori da ogni schema costruito dai professori. Soprattutto da quello del professore buono; il quale altresì applicava un sitema educativo già di per sè fuori dallo schema della scuola e quasi sotto inchiesta, per il quale trovava compiacimento in un risultato ottenuto non per il suo metodo innovativo, ma bensi per coincidenze di malsane considerazioni prodotte dalla mente malsana di questo alunno... e sua madre... incredibile!!! Il finale comunque è troppo trascurato, pare quasi che Zimmermann non ne potesse più di scrivere un romanzo dove tutto va storto.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Grazie alla lingua cruda e viva e a uno stile rapido e pungente, Daniel Zimmermann tesse una trama coinvolgente con una duplice angolazione, raccontando prima la vicenda dal punto di vista del maestro David Kupfermann e poi da quello dell'allievo Patrick Leguern. È un ragazzo straordinario, Patrick, nel senso letterale del termine: viene considerato ritardato, deriso e maltrattato, è vittima di violenze famigliari, è brutto, tira su col naso e puzza (la splendida copertina di Valerio Bindi visualizza perfettamente questa "scimmia"). Siamo nelle banlieus francesi della seconda metà degli anni sessanta. Il maestro dei disadattati David, perennemente scisso tra attrazione e ripugnanza verso il ragazzo, si assume il compito di educarlo e di integrarlo nella società, usando discutibili metodi pedagogici, come ad esempio introducendo il karate nella sua classe di allievi disabili. L'insegnante David è un autentico alter ego dell'autore, scrittore francese scomparso nel 2000 che ha svolto attività pedagogiche con bambini disadattati. Non vogliamo dare ulteriori indicazioni sulla vicenda, perché L'allievo è un piccolo capolavoro incentrato sulla suspense, sulla ripresa del mito del complesso di Edipo e sulla ricerca della verità. La lettura scuote il lettore, che non può chiudere il volume senza riflettere su dove e come esistano verità ed errore, violenza e redenzione.
Giovanna Zini
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore