Alle radici del malpaese. Una storia italiana

scheda di Mazzonis, F., L'Indice 1994, n. 8

Ai primi di maggio 1897, nel carcere romano di San Michele, Romeo Frezzi veniva ucciso dalla violenza di quattro agenti di pubblica sicurezza. La grande emozione suscitata nell'opinione pubblica democratica dal "truce dramma" fin travolta, a un anno di distanza, dal precipitare della situazione generale del paese, segnata dalle cannonate di Bava Beccaris e dall'estendersi progressivo dello stato d'assedio: approfittando dell'occasione, i diretti responsabili dell'omicidio (che l'istruttoria di un giudice onesto e coraggioso aveva incriminato) furono prosciolti per insufficienza di prove e del tragico episodio, oltre al ricordo, si fin per perdere anche ogni traccia (dal momento che all'Archivio di Stato non vi è alcuna documentazione al riguardo e sono andati "smarriti" i dieci volumi degli atti processuali). Fondandosi su diverse e attendibili fonti edite (stampa quotidiana e periodica, atti parlamentari, memorialistica, ecc.) Cordova lo ha ora ricostruito molto puntualmente, attento, da un lato, a leggerlo come momento emblematico della più generale "crisi di fine secolo" e pronto, dall'altro, a scorgervi (come suggerisce il titolo) elementi anticipatori di comportamenti destinati a diventare consueti in occasioni successive, fino ai giorni nostri.