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Recensioni Album di famiglia. Romanzo visuale. Con DVD

Recensioni: 5/5
"Stanno seduti sotto il tiglio, nel Giardino del Salve, al sommo dellarampa che dal borgo antico porta al castello. Qualcuno scattò lafotografia..."Così comincia questa saga familiare, che si svolge sullo sfondo dei fattiche hanno scandito la storia d'Italia dal 1870 al 1945. Un castello nelMonferrato, tre donne, tre generazioni, e un centinaio di personaggiminori in un vasto affresco che porta in primo piano vite individuali evicende umane, sentimenti personali e temi universali. Le vite delleprotagoniste, banali in apparenza, ma tragiche nell'inesorabile degradoche le accompagna, si svolgono in un contesto corale che include: isignori del castello e gli abitanti del paese, imprenditori industriali eagitatori socialisti, dive del muto e sartine torinesi, ufficiali americaninella Grande Guerra, sbirri fascisti e vittime del regime, un lestofantee una prostituta onesta, una sciantosa napoletana, un principe russo,una suora virtuosa, una poetessa libertina, un discendente di Sir Waltonil pirata, una banda di partigiani, un prete populista, una troupe di attorie persino un leopardo domestico. L'autrice ha voluto indicare nelsottotitolo che si tratta di "romanzo visuale," poiché la narrativa prendelo spunto da fotografie di famiglia (solo una è fisicamente presente neltesto). L'elemento visuale – che include anche cinema, teatro, pittura– è un leit-motif lungo il percorso narrativo, ed ha la funzione disottolineare la labilità delle immagini, incluse quelle letterarie, e, diconseguenza, di mettere in dubbio la veridicità della narrazione. Inoltre,l'uso di dialetti, espressioni gergali e lingue straniere aiutano il lettorea completare la visualizzazione dei personaggi.
La voce narrativa, in prima persona, dichiara una conoscenzaapprossimativa dei fatti, raccolti da memorie personali, racconti di varipersonaggi, documenti e lettere, completati dall'immaginazione là dovemanca la documentazione (anche questa, peraltro, fittizia).Pur ricalcando schemi convenzionali del romanzo ottocentesco, lanarratrice sottolinea la modernità del testo con costanti ammiccamential lettore, che consistono nella mancanza di trama, discontinuitàcronologica, jump cuts, azione piuttosto che psicologia, dialogo piuttostoche monologo interiore, e riferimenti letterari indiretti. Il tono prevalenteè, quindi, ironico, il che permette di mantenere la distanza tra realtà erappresentazione, tra fatti e discorso. Ma si tratta di ironia bonaria. Lanarratrice è compartecipe dei drammi e delle vicissitudini dei personaggi,senza mai cadere nel sentimentalismo melenso. Questa tecnica di scritturapermette di svolgere il discorso su un piano leggero, spesso umoristico,e al tempo stesso di non perdere mai di vista il sottofondo tragico chepermea il tessuto del romanzo.)
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