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Gli alberi dell'orgoglio - Gilbert Keith Chesterton - copertina
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Gli alberi dell'orgoglio - Gilbert Keith Chesterton - copertina

Descrizione


Vane è uno di quegli uomini che non credono a nulla, specie se si tratta di superstizioni popolari. E per dimostrare l'infondatezza delle irrazionali paure suscitate dai suoi tre alberi esotici, decide di trascorrere un'intera notte sotto le loro fronde. Il mattino dopo è scomparso. Intorno a una misteriosa leggenda inventata, Chesterton sviluppa uno dei suoi racconti più imprevedibili e geniali. Ambientato in un paesaggio molto inglese, tra cottages e scogliere a picco sul mare, questo romanzo breve è stato incluso da Borges nella sua "Antologia" della letteratura fantastica.
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Dettagli

2013
1 luglio 2013
108 p., Brossura
9788873645788

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uiastra
Recensioni: 1/5

Pessima traduzione, meccanica e frettolosa, senza alcuna comprensione del ritmo della lingua inglese o della storia narrata.

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Voce della critica

  Gli alberi dell'orgoglio, romanzo breve pubblicato nel 1922 in calce alla raccolta di racconti L'uomo che sapeva troppo, è uno dei racconti di mistero più belli e più perfetti di Chesterton, che l'editoria italiana aveva finora trascurato. Si tratta di una sorta di concentrato di tutti i temi più cari a Chesterton, ma in una veste inedita. Non vi figurano infatti né padre Brown, né il motivo dell'ortodossia cattolica che tanta parte ha nella sua intelligenza del crimine. Ambientato sulla costa della Cornovaglia, il racconto è dominato dal conflitto tra il robusto e militante razionalismo di Squire Vane, il signorotto locale di educazione inglese e origini irlandesi, e il sapere popolare e superstizioso dei suoi contadini e pescatori. Motivo del contendere sono gli "alberi dell'orgoglio" del titolo. Portati lì dalla costa berbera da un lontano antenato, con la loro vegetazione lussureggiante e innaturalmente immune alla furia locale di vento e mare, essi sono l'orgoglio di Squire Vane (il simbolo del suo dominio vittorioso sulla primitiva natura circostante), ma sono invece percepiti come draghi mostruosi e maligni dai suoi contadini, che li ritengono responsabili delle febbri misteriose che da tempo mietono vittime tra loro. Su questo sfondo leggendario il vero mistero prende corpo quando Squire Vane decide di sfidare la superstizione, andando a trascorrere la notte nel bosco sotto i loro rami. Da quel momento si perde di lui ogni traccia e, mentre la misteriosa scomparsa sembra dare ragione alla superstizione dei contadini locali, s'intrecciano in un crescendo di colpi di scena e macabre scoperte le indagini di coloro che erano a casa la sera della scomparsa: il maggiordomo, la bella e misterosa figlia di Squire Vane, un esteta americano a caccia di folklore europeo, un celebre poeta dell' anima celtica della Cornovaglia e infine il medico e l'avvocato locale. Quando, alla fine, tutti gli indizi raccolti portano finalmente a individuare un colpevole, un colpo di scena produce invece il totale rovesciamento della storia. In un movimento tipico della scrittura di Chesterton, lo scioglimento dell'enigma sarà ingegnoso e semplice nello stesso tempo e la verità infine scoperta (tale che la superstizione dei contadini rivela una sua saggezza e illumina di luce riflessa la superstizione ben più pericolosa di una sorta di cieco e intollerante fondamentalismo della ragione) ha, come sempre in Chesterton, il sapore di un apologo. Ma a illuminarci non è solo la trama sapiente, ma l'incanto quasi magico di una scrittura capace di evocare panorami più ampi, e lontane, suggestive risonanze. La geografia che fa da sfondo al racconto (una Cornovaglia celtica dai colori mediterranei, isola esotica incastonata nella altrimenti nordica Inghilterra) inscrive il conflitto tra Squire Vane e i suoi contadini dalla pelle scura e dai capelli nero-blu (ereditati dai Fenici che dovevano aver commerciato "su quelle strane spiagge agli albori del mondo") nella più ampia visione di Chesterton della storia culturale dell'Europa cristiana come una grande fucina di pensiero in cui, sotto mille diverse forme, si fronteggiavano da sempre le due grandi tradizioni culturali del sud e del nord del mondo.     Enrica Villari            

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Conosci l'autore

(Londra 1874 - Beaconsfield, Buckinghamshire, 1936) romanziere, giornalista e critico inglese. Scrittore attivissimo e assai popolare, si servì di uno stile ironico e ricco di paradossi per criticare, in nome dei valori tradizionali, il materialismo della società industriale. Oggi la sua fama è legata ai romanzi polizieschi, protagonista il sacerdote padre Brown. Tra i più noti, L’uomo che fu Giovedì (The man who was Thursday, 1908), L’innocenza di padre Brown (The innocence of father Brown, 1911), La saggezza di padre Brown (The wisdom of father Brown, 1914), Il segreto di padre Brown (The secret of father Brown, 1927). In essi un bonario moralismo non nuoce alla verve dell’intreccio e delle situazioni. Notevoli anche gli scritti saggistici, tra cui L’età vittoriana nella letteratura (The...

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