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L'albergo delle tre rose
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L'albergo delle tre rose - Augusto De Angelis - copertina
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albergo delle tre rose

Descrizione


In un albergo popolato di strani figuri che si dedicano, la notte, al gioco d'azzardo, è stato ucciso, prima pugnalato e poi impiccato, un giovane inglese. Seguono a questo altri omicidi, mentre arriva in albergo un avvocato, anch'egli inglese, che deve leggere agli eredi un testamento la cui validità è, misteriosamente, sottoposta alla presenza di tre bambolette di porcellana. E in questa atmosfera da Agatha Christie, De Vincenzi indaga e scopre una verità che alla fine niente ha a che dire con le raffinatezze del delitto all'inglese. Piuttosto con la turpe e disillusa "Milano calibro 9" che sarà di Scerbanenco.
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Dettagli

2002
14 giugno 2002
269 p.
9788838917837

Valutazioni e recensioni

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Cristiano Cant
Recensioni: 5/5

L'ultimo punto sull'ultimo periodo. E un senso di dispiacere che pian piano si affaccia, quando invece si vorrebbe che la storia andasse avanti nel suo ritmo magnifico, d'altri tempi, con nuove sorprese, rivelazioni: "Sento di avvicinarmi sempre più alla soluzione ma non riesco a vedere i passi che faccio verso di essa" dice il commissario De Vincenzi, l'eroe "piuttosto chiuso e come sognante" creato dall'autore. Siamo fra le stanze di uno di quegli alberghi per metà infimi e per metà seducenti, un ambiente che si percepisce presto sinistro e che una pioggia violenta, di fuori, "con la sua infinita teoria degli ombrelli", esaspera a conoscere. La porta a vetri, i ballatoi, le piccole scale fra i piani, le camerette confinanti, e di botto una frase che spezza ogni andatura tranquilla: "A quell'ora, lì dentro, c'era già un cadavere". Come se ci trovassimo anche noi fra quelle mura segrete e continuassimo ad origliare in un passato che si avverte essere irrisolto, tuttora vivo, sospeso in un brusio di lasciti e colpe, fra identità ancora non chiare e silenzi sempre più pesanti. E una certa gioia, figlia davvero unica di momenti che solo i gialli sanno offrire, sale alla lettura quando De Vincenzi, tentando di addentrarsi nella buia matassa di un senso dirà: "Uno di quegli alibi che appaiono tanto più sinceri quanto più hanno l'aspetto di essere occasionali e non preparati". Chiave magnifica a deviare soluzioni e comprensioni, a incrinare il raggio della chiarezza verso tratte anche convolgenti. Se poi si aggiungono, ad aumentare ingordamente i palpiti, "rivelazioni tronche, particolari scuciti, dettagli intriganti", si comprende perchè certo talento incatena ed esalta la voluttà del lettore. Nel tempo tiene robustamente tutto se i libri sono cifra riuscita. De Angelis, con la sua sorte tragica e la sua opera, sono ancora lì, ai piani più alti del riconoscimento.

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Alessandro
Recensioni: 2/5

Sono un appassionato di Gialli, più che di polizieschi, e quindi ho provato a leggere questo romanzo che però mi ha deluso!!! Un po' noioso senza suspense e niente a che vedere con la grande A. Christie. Senza nulla di originale e che lasci il lettore colpito da quello che accade nel libro. Sconsigliato

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spaggio
Recensioni: 2/5

Un romanzo che risente troppo del tempo, di una storia tenuta in piedi un po' forzatamente e di personaggi troppo caricaturali. Il personaggio del commissario De Vincenzi, inoltre, non è certo ben definito, e, diciamolo, anche un tantino imbranato (nel suo mestiere) se arriva sempre dopo gli omicidi, che avvengono...in un corridoio e in una sola notte, con uomini che presidiano un luogo circoscritto come l'interno di un albergo. Da degradare, se non altro.

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Conosci l'autore

Augusto De Angelis

1888, Roma

Augusto De Angelis è nato a Roma nel 1888 e morto a Bellagio nel 1944, in seguito alle percosse subite per l’aggressione di un fascista. Il commissario De Vincenzi fu portato in televisione negli anni Settanta del Novecento da Paolo Stoppa per una serie di sceneggiati. È protagonista di quindici romanzi scritti tra il 1935 e il 1942 di cui Sellerio ha già pubblicato: Il mistero delle tre orchidee (2002), L’Albergo delle Tre Rose (2002), Il mistero di Cinecittà (2003), La barchetta di cristallo (2004), Il candeliere a sette fiamme (2005), L’impronta del gatto (2007), Giobbe Tuama & C. (2008), Il banchiere assassinato (2009), Sei donne e un libro (2010). Tre romanzi della serie sono stati anche riuniti nella collana «Galleria» col...

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