Al lavoro e alla lotta. Le parole del Pci

Bandoli e Chiaromonte, cresciute politicamente nel PCI, oltre ai valori e ai principi hanno fatto proprio anche il gergo di certi rituali; perciò nel volume esse forniscono la spiegazione di termini ed espressioni appartenenti alla memoria collettiva di una generazione del secolo scorso – per tutti coloro che hanno condiviso l’appartenenza politica delle Autrici ma non soltanto per questi. Nella rievocazione di momenti del passato stride un po’ una certa insistenza linguistica (con risultati sintattici a volte traballanti) di forme come “i/le braccianti” o “tutti/e”, salvo scivolare poco dopo su un “Per molti di noi”, che non funziona con le intenzioni di distinzione di genere. Al di là di questo aspetto marginale, il lavoro costituisce un salto indietro di vari decenni e ripercorre i momenti solenni e ufficiali intrecciati alla vita spicciola dei militanti di una grande comunità che esigeva dai suoi membri rigore, serietà, impegno negli studi e nel lavoro, aderenza alle pieghe della società, attenzione e solidarietà verso gli ultimi. Visto dall’oggi, un mondo – per chi vi ha appartenuto, ma non solo – che ispira «nostalgia e malinconia», definite coraggiosamente sentimenti «preziosi».

Ho letto la recensione dell'opera e l'ho ritenuta adeguata per approfondire di più la mia idea sulla sinistra italiana