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Agonia della Francia
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Agonia della Francia - Manuel Chaves Nogales - copertina
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Agonia della Francia

Descrizione


Nel 1937 Manuel Chaves Nogales approda a Montrouge, un sobborgo operaio alle porte di Parigi. Fugge da un Paese, la Spagna, dove è un tipo "perfettamente fucilabile" dai due contendenti in guerra: dai comunisti guidati da Mosca, e dai fascisti foraggiati da Roma e Berlino. È, come lui stesso ama definirsi, un "cittadino di una repubblica parlamentare e democratica" che, andata velocemente in malora, non concede altra scelta che l'esilio a un giornalista e scrittore figlio della piccola borghesia liberale sevigliana. A Montrouge, la République gli procura un appartamento popolare d'antico decoro dove sistemarsi con moglie e figli. "Reportero" di fama, autore di una brillante biografia di Juan Belmonte - il grande matador, il torero "bohémien" che frequentava artisti e leggeva Maupassant - Chaves si ritrova a Parigi "insieme agli scarti dell'umanità che la mostruosa macchina degli Stati totalitari va producendo". Un "demi-monde" di esclusi, reprobi, sconfitti: pope russi, ebrei tedeschi, rivoluzionari italiani. Accomunati tutti da "un obiettivo inaccessibile": ottenere "una patria d'elezione, una nuova cittadinanza" nel Paese che, ai loro occhi, è "una creazione spirituale ottenuta in venti secoli di civiltà". Verranno traditi, e le pagine di questo libro costituiscono la cronaca diretta, vertiginosa, iconoclasta, scritta a caldo di tale tradimento che trova il suo culmine nel giorno di giugno del 1940 in cui le truppe naziste occupano Parigi.
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Dettagli

2014
10 aprile 2014
185 p., Brossura
9788854507784

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cecilia
Recensioni: 4/5

Che penna Manuel Chaves Nogales! Un resoconto a caldo della disfatta e del disfattismo francese di fronte alle armate naziste da leggere tutto d'un fiato, così come pare essere stato composto. La giusta indignazione di un liberale democratico che non risparmia nessuno e che con una analisi incalzante ci fa ben capire perchè la Francia di allora si arrese ben prima di opporsi e combattere. Utile e approfondita l'introduzione di Marco Cicala.

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gianni
Recensioni: 5/5

Lucida e acuta analisi coeva dell'inspiegabile tracollo francese del 1940. Con una prosa pregevole Nogales mette a nudo gli egoismi, le piccinerie, la mediocrità bottegaia e le meschinità con cui la società francese si disgregò di fronte a Hitler. Certi passaggi, come la reiterata apologia della democrazia e del parlamentarismo o le note amare sull'essere peggiori i rappresentati rispetto ai loro rappresentanti, hanno un vago sentore di affinità, di attualità rispetto al lettore italiano di oggi.

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claudio
Recensioni: 5/5

Eccezionale documento sulla resa della Francia nel giugno del '40 alle armate naziste. L'autore scrive praticamente in presa diretta, appena riuscito a fuggire a Londra. E' un giornalista spagnolo, già fuggito dalla Spagna dopo la vittoria franchista e stabilitosi come fuoruscito a Parigi. Ma anche da lì dovrà fuggire, inseguito come migliaia di altri fuorusciti provenienti da ogni paese europeo. Durante quella fuga, che ricorda non poco la fuga dopo Caporetto (e della quale fuga la Francia non vuole assolutamente parlare) scrive queste quasi 200 pagine di condanna della Francia, della sua non volontà di combattere, del suo "Meglio la schiavitù che morire". Chissà se in Francia questo libro -riscoperto quasi per sbaglio- provocherà qualche interrogativo sulla loro "GRANDEUR". E complimenti all'editore per questa importantissima riscoperta.

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Manuel Chaves Nogales

1897, Siviglia

Nel 1922 si trasferisce con la moglie e la figlia a Madrid dove lavora a "El Heraldo de Madrid". Nel 1931 assume la direzione di "Ahora", giornale repubblicano vicino al presidente Manuel Azaña. Nel 1934 pubblica "El maestro Juan Martínez que estaba allí", in cui narra la storia di uno scapestrato ballerino di flamenco, travolto dalla Rivoluzione d’Ottobre mentre era in tournée in Russia. Nel 1935 pubblica "Juan Belmonte, matador de toros, su vida y sus hazañas", la biografia di uno dei toreri più amati di Spagna. In esilio a Parigi dal 1936 al 1940, anno in cui si rifugia a Londra, muore nel 1944. Dalla bandella di "Agonia di Parigi": Nel 1937 Manuel Chaves Nogales approda a Montrouge, un sobborgo operaio alle porte di Parigi. Fugge da...

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