L'agonia del cristianesimo

Il saggio è composto da Unamuno nel 1924 quando si trova costretto in Francia.Qui riflette sul tema della verità che il cristianesimo pretende di incarnare e arriva a formulare una concezione della religione assolutamente singolare.L'agonia, cui si riferisce il titolo, riguarda l'esperienza soggettiva del credente che da una parte vive nella città terrena dall'altro brama la città di dio e non c'è alcuna mediazione razionale,nessuna verità filosofica che possa ricomporre il dissidio come aveva,invece, preteso il pensiero di ispirazione hegeliana. Ogni uomo (e in questo senso l'opera è anche un'autobiografia) deve sperimentare su di sè questo dissidio ineludibile pena la perdita della propria umanità. La conclusione estrema a cui l'autore ci conduce è che vivere non è altro che agonizzare.

Breve saggio in forma libera, un'introduzione, otto capitoli, una conclusione. Unamuno all'epoca dello scritto si trova a Parigi, è il 1924, esiliato dalla dittatura di Primo de Rivera. Da esiliato, mostra il distacco necessario per la maturazione di un'opera aspra, o, come afferma lo stesso autore, angosciosa. L'agonia da Unamuno è intesa come lotta, come scissione continua, contraddizione insanabile, che si svolge nel Cristianesimo, e all'interno di ogni Cristiano. Questo tema è sviluppato da molti punti di vista, e sostenuto da una scrittura lirica ed intima allo stesso tempo. Manca un punto di arrivo finale, le riflessioni pongono solo interrogativi e il lettore è implicitamente chiamato a sviluppare da sè la trama della propria agonia.