E adesso?

Opera struggente e formidabile, perfetta nella sua brevità. L'autrice ha anche vinto un Gouncourt, sicuramente una delle voci più attuali nel panorama francese.

"Voglio dire qualcosa. Voglio parlare davanti a chi verrà. Lo devo fare, devo dire davanti a testimoni ciò che è stata la mia vita con lui. [...] Adesso che sono la sola a saperlo, se dovessi sparire, perdere la testa, se fossi colta da amnesia, chi lo saprebbe mai? Sembra ridicolo parlare di felicità quando non esiste più, accettare la sua realtà a posteriori. Scopro oggi che ero felice". Eh, sì! Spesso la vita si diverte a farci lo sgambetto, ci ruba quello che abbiamo, coloro che amiamo e ci stravolge l'esistenza tutta. E per ottenere questo risultato le basta solo un attimo! Ed è proprio dello stordimento dei giorni successivi alla perdita, della sensazione di vivere un orribile sogno a occhi aperti, della necessità di far fronte alle questioni pratiche e burocratiche mentre il cuore è spaccato in due, che ci racconta Brigitte Giraud in questo breve testo. E lo fa con uno stile secco, senza fronzoli: poche parole semplici e dirette, che arrivano con forza dritte dritte dentro l'anima.

Non so come commentare questo splendido libro, essenziale, crudo, diretto ma così vero nella descrizione lucida di un evento inaspettato, che determina un "prima" e un "dopo" che non si può immaginare se non lo si è provato nella vita. Lo dico perchè quanto scritto da Brigitte ricalca in modo quasi identico quello che è successo a me circa 6 anni fa. Mio marito è morto in un incidente automobilistico. L'ho salutato la mattina e la sera non c'era più. Per anni non sono riuscita ad esternare neanche con le parole quello che lei ha magistralmente espresso sulla carta. Gliene sarò grata per sempre. Brigitte ha colto esattamente quello che si prova, anche da un punto di vista pratico ma imprenscindibile in un lutto così devastante. E ha colto quanto sia difficile farlo, come un automa, ma con il pensiero sempre rivolto a colui che ci ha lasciate, riuscendo anche a sorriderne. L'ho fatto anche io e mi hanno dipinta come un po' matta.... Grazie, grazie, grazie, Brigitte. Non potrò mai farlo personalmente, ma spero che queste mie parole ti possano arrivare. E che servano, come a me, ad accettare e riconoscere anche con le lacrime agli occhi che da "quel momento" nulla sarà più come prima. Un abbraccio e ti auguro tutto il bene possibile; lo meriti per te, per Claude e per T.