L' abolizione dell'uomo

Un'ottima lettura, che sebbene datata, resta sempre attuale. Un raggio di luce per leggere l'oscurità della condizione umana di oggi. Consigliato.

Nell'appendice del libro sono riportate delle sentenze, che illustrano ciò che l'autore intende per "Tao", o "Legge Morale, o "Legge Naturale" Sono leggi di questo tipo: "Non calunniare" -Babilonese, "Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo" -Antico Ebraico, "Non pronunciare parola per la quale altri possa essere ferito" -Induismo. Scrive l'autore, che questa "cosa", che ha chiamato Tao, "è la sola unica fonte di tutti i giudizi di valore. Respingendola, respingiamo ogni valore". Fuori dal Tao ci sarà l'abolizione dell'Uomo. I valori tradizionali verranno ridimensionati e il genere umano verrà rimodellato secondo la volontà (o, addirittura, secondo l'arbitrio) di pochi fortunati di una generazione fortunata che abbia imparato come farlo. E questi pochissimi manipolatori dell'Uomo, l'autore li chiama i Condizionatori, il cui compito, appunto, è quello di plasmare e modellare l'Uomo. Questa razza di Condizionatore, "che potranno davvero plasmare la posterità nelle forme che vogliono", si può ottenere attraverso "l'eugenetica, il condizionamento pre-natale, e un'istruzione e una propaganda basate su una perfetta psicologia applicata". Il potere di alcuni uomini di fare di altri uomini ciò che vogliono ha radici lontane; già per Platone ogni fanciullo altro non è che "un bastardo che dovrebbe essere allevato in un organismo statale". Per l'autore il lavoro dei Condizionatori si è già manifestato, in parte, nel Comunismo, nel Fascismo, ma anche in Democrazia. Sorge spontanea una domanda: "Cosa ci attende in futuro, se l'opera dei Condizionatori è già in atto?"

Un libro breve, ma ricco di spunti per intraprendere una riflessione personale circa la condizione verso cui l'uomo moderno si sta conducendo.