A cena dai Neanderthal. Il ruolo del cibo nell'evoluzione umana

Questo libricino, che fra l'altro ha vinto in Spagna il Premio Sent Sovi 2002 di letteratura gastronomica, si legge volentieri é ameno e abbastanza semplice. Si rivolge a qualsiasi lettore, per cui non vuole essere assolutamente un testo erudito. Per quanto riguarda il commento precedente, vorrei sottolineare che il Signor Arsuaga é uno dei piú famosi Paleoantropologi contemporanei, direttore del "Progetto Atapuerca" nella Spagna Cantabrica, ed autore di molti libri ed altrettanti articoli sul tema "evoluzione". Purtroppo in Italiano sono stati tradotti solo tre libri. Uno dei suoi piú conosciuti, in Spagna, La Especie Elegida (La specie eletta), ha giá alle sue spalle piú di venti edizioni. Non credo proprio che le sue siano conclusioni "insensate". Per finire consiglio proprio di leggere A cena dal Neanderthal, soprattutto adesso che si trova tra i Remenders.

Primo: la traduzione italiana del titolo originale 'Los aborigenes' (gli aborigeni), e' a dir poco truffaldina! Un'astuta operazione di marketing sdoganata dalla scritta quark e dalla foto in quarta di copertina di un Piero Angela imbalsamato sul set della sua trasmissione ultrasemplificante... Nel libro infatti si parla di neanderthal per non piu' di 10 pagine, che rivelano ben poco delle preferenze alimentari di questa specie ominide. Tutto il resto ha a che vedere con altri 'parenti' dell'uomo, specialmente australopitecine. Secondo: avendo letto poco fa il precedente libro di Arsuaga 'I primi pensatori e il mondo perduto dei Neanderthal', traduzione dell'originale 'El collar del Neanderthal' (La collana dei Neanderthal), molto piu' articolato ed esaustivo del successivo, sono rimasto deluso dall'aspetto prettamente divulgativo di 'Los aborigenes', che si limita a dare qualche piccola informazione e molte supposizioni di scarso valore scientifico in merito al ruolo del cibo nell'evoluzione umana. Conclusione: si fa largo il sospetto che Arsuaga sia un bel furbone, oltre che un discreto divulgatore, il quale visto il successo dei suoi primi libri ogni tanto mette mano al computer per scrivere insensati compendi a basso costo di facile accessibilita' economico-culturale.