93696 (Crystal Clear)

L'uso caratteristico dei Liturgy della complessità ritmica e della ripetizione è amplificato in modo esponenziale fino a raggiungere proporzioni massimaliste in 93696. Insieme al chitarrista Mario Miron, alla bassista Tia Vincent Clark e al batterista Leo Didkovsky, Hunt-Hendrix utilizza le passate ruminazioni dei Liturgy sui burst beat e sulle frasi circuitanti come colori per dipingere ricchi murales che travolgono e rinvigoriscono i sensi. Pezzi come "Djennaration" rispecchiano le composizioni classiche del XIX secolo attraverso le loro strutture formali e i loro arrangiamenti evocativi che tendono al sublime. Archi, cori, flauti, corni e campane si innalzano fino a raggiungere vette climatiche. L'uso delle forme sinfoniche da parte dei Liturgy non è tanto una sovversione della musica rock, quanto piuttosto un abbraccio sincero, che sfrutta appieno la potenza e il dinamismo di ciascuna di esse in tandem. La title track "93696" impiega il backbeat più costante dell'opera dei Liturgy all'interno di un'epica composizione di 15 minuti, con una dinamica in costante evoluzione, colorata da campane scintillanti e pianoforte misurato, in contrappunto ai loro soliti ritmi caotici e progressivi.