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Anno edizione: 2013
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Assurdamente bello, avvincente, profondo e così vero e limpido che mi ha commosso. Sono pochi i libri che hanno il coraggio di gettarti addosso la verità come un secchio d'acqua gelata. Tutto ciò che penso è riassunto in questa bellissima frase tratta dal libro: "Il libro lo affascinava o, per dir meglio, lo rassicurava. In un certo senso costituiva parte della sua attrattiva. Diceva quelle cose che avrebbe scritto lui se fosse stato capace di riordinare i frammenti dei suoi pensieri. Era il prodotto di una mente simile alla sua, ma immensamente più poderosa, più sistematica, meno condizionata dalla paura. I libri migliori, pensò, sono quelli che vi dicono ciò che sapete già."
Ho comprato questo libro perché volevo capire un po' cosa girava intorno all'idea del grande fratello. Un po' pesantino, soprattutto l'inizio per il quale ho dovuto fare più attenzione. Bravo l'autore per l'idea, la storia e tutto il resto. Non lo metto tra i miei libri preferiti, ma nemmeno tra quelli che non avrei mai voluto leggere.
Forse il titolo di questo libro può farlo apparire immediatamente vecchio e superato. Niente di più falso e miope. Come non vedere, ad esempio, nel protagonista Winston Smith e nella sua parabola discendente nell'abisso del terrore e della spersonalizzazione quanti, uomini e donne qualunque, hanno subito gli effetti devastanti delle vaporizzazioni orwelliane a contatto con regimi che mal tolleravano la parola io al loro interno; sostituendola con il più rassicurante e ipocrita noi. Uno sguardo più intenso del solito, o percepito come tale (come quello che Julia lancia al tavolo della mensa a Winston), un semplice tic nervoso, un mormorio fra sé o un'espressione che tradisca incredulità davanti alle mirabolanti pseudo conquiste del Partito annunciate pomposamente dal teleschermo sono indici di un comportamento anormale, un'offesa al Grande Fratello, che tutto sa e vede, anche se nessuno lo ha mai visto o sentito. Sono un "voltoreato" da punire inflessibilmente. Anche la capacità di esprimersi con vocaboli appropriati e sensati, vera demarcazione tra l'uomo e il resto del creato, viene deturpata con la venefica invenzione della Neolingua che dovrà progressivamente sostituire l'Archelingua, l'inglese comune, per proclamare i principi del Socing, il Socialismo inglese. Così parole come uguaglianza e libertà perderanno il loro significato originario, politicamente pernicioso, per diventare termini senza senso, perché non realmente più riscontrabili nella vita quotidiana. Con la satira ridotta ad una mera perenne imitazione di vecchi temi rivoluzionari, triti e ritriti, anche la cosiddetta opposizione interna che dovrebbe rovesciare il Partito si rivela per quella che è nel personaggio spettrale di O'Brien: un'orrenda e perversa impostura. Il monologo di quest'ultimo teso a ridurre ad una larva d'uomo, ingrigita e puzzolente, il povero Winston mostra l'insostenibile pesantezza dell'essere Partito: una piovra immonda i cui tentacoli avvolgono tutto ciò che le è intorno.
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