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1984. Ediz. integrale - George Orwell,Katia Prando - ebook
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Descrizione


“Due piu due puo anche fare cinque”, se necessario, ma bisogna crederci. Soprattutto se a dirlo e il Grande Fratello. Quest’affermazione apparentemente assurda riassume perfettamente il significato di 1984, il racconto di una spaventosa distopia ambientata in un futuro ormai “passato”. Il suo protagonista, Winston Smith, lavora per il Ministero della Verità a Londra, una delle città principali di Oceania, a sua volta una delle tre immense superpotenze che si spartiscono il Pianeta. I tre superstati sono in perenne conflitto fra loro con due obiettivi: cercare di conquistare i pochi territori non appartenenti a nessuno dei tre per usarli come serbatoi di manodopera a costo zero e mantenere le rispettive popolazioni in un costante stato di bisogno che impedisce loro di pensare. Winston prova a ribellarsi e intreccia una storia d’amore clandestina con Julia. Ma si rivela tutto inutile perché l’onnipotente e onnisciente Partito non si accontenta di eliminare gli oppositori: prima li deve “guarire” e convincerli, usando mezzi di tortura sofisticati, che, se necessario, due più due può anche fare cinque. 1984 e percio un incoraggiamento a continuare a pensare con la propria testa. Ma e anche una vera e propria denuncia di tutte le tirannie, i totalitarismi, le ingiustizie, persino di quelli che l’autore non poteva immaginare perché il mondo ne è stato vittima dopo di lui. Winston e Julia sono solo gli ingranaggi di un meccanismo perverso che, nonostante tutto, continua a riprodursi sul nostro Pianeta. Da grande visionario qual era, Orwell ha profeticamente coniato la definizione di Grande Fratello, un’espressione che ha resistito alla prova del tempo ed è ancora nell’uso comune di numerose lingue a indicare tutto ciò che attenta all’individualità del pensiero e cerca di manipolare le coscienze. A oltre settant’anni di distanza, alla luce di mezzi tecnologici che all’epoca dell’autore non erano neppure ipotizzabili, il Grande Fratello ha assunto nuove e inquietanti sfumature di significato che devono e possono farci aprire gli occhi. Proprio per questo il capolavoro di Orwell è, oggi più che mai, un classico intramontabile. Ma la Storia ci avrà pur insegnato qualcosa… #1984 #George Orwell L'autore George Orwell, pseudonimo di Eric Arthur Blair (Motihari, 25 giugno 1903 – Londra, 21 gennaio 1950), è stato uno scrittore, giornalista, saggista, attivista e critico letterario britannico. Conosciuto in vita come un giornalista e opinionista politico e culturale, oltreché prolifico saggista ed attivista politico-sociale, Orwell è generalmente considerato uno dei maggiori autori di prosa in lingua inglese del XX secolo. La sua grande fama è dovuta in particolar modo anche a due romanzi, scritti verso la fine della sua vita negli anni Quaranta: l'allegoria politica di La fattoria degli animali e la distopia di 1984, che descrive una così vivida realtà fantapolitica e fantascientifica totalitaria da aver dato luogo alla nascita dell'aggettivo «orwelliano», oggi ampiamente usato per descrivere meccanismi totalitari di controllo del pensiero. Polemista lucido e anticonformista, Orwell non risparmiò critiche neanche all'intellighenzia socialista inglese, alla quale si sentiva profondamente estraneo. Era e rimase fino alla fine un convinto socialista, ma la presa di coscienza, in virtù anche delle tragiche esperienze personali, delle contraddizioni e dei fatali errori della linea politica implementata in Unione Sovietica sotto la dirigenza di Iosif Stalin, lo portò ad abbracciare un virulento antisovietismo, scontrandosi così con una consistente parte della sinistra europea dell'epoca.
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Dettagli

Testo in italiano
Tutti i dispositivi (eccetto Kindle) Scopri di più
344 p.
Reflowable
9788863866551

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Piero Canale
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2+2=4?

«Libertà è la libertà di dire che 2 + 2 = 4. Garantito ciò, tutto il resto ne consegue naturalmente». Leggere 1984 è difficile. É difficile leggerlo senza riflettere e senza temere che fatti analoghi possano avverarsi. É difficile leggerlo senza pensare che in minima parte qualcosa dei fatti narrati si sia realizzato o si stia realizzando a nostra insaputa. Non è tanto il Grande Fratello televisivo degli ultimi anni a richiamare il Big Brother del romanzo (sebbene il nome del format televisivo sia ispirato al racconto di Orwell), ma l'onnipresenza di una struttura dell'informazione e della comunicazione nella vita odierna (si pensi ai social network, all'e-banking, la posta elettronica, l'e-commerce e quant'altro). E perché non Facebook? Facebook non è un Grande Fratello? Sicuramente Facebook non è l'unico. Esiste Google, esiste Twitter, esiste Wikipedia, che controlla la "conoscenza" (su Wikipedia vi invito a leggere il saggio di Miguel Gotor, L'isola di Wikipedia. Una fonte elettronica, in Prima lezione di metodo storico, a cura di Sergio Luzzatto, Roma-Bari, Laterza, 2010, pp. 183-202). Questo discorso vale per tutti i social network. Sicuramente non c'è un solo occhio che osserva, ma migliaia sono spalancati e scrutano e sanno cosa fai, con chi sei, chi sei. E Facebook riesce a sapere anche cosa pensi, cosa ti piace, cosa organizzi il sabato sera e dove sei. Bene. Quello che è stupefacente – e qui Orwell è sufficientemente lungimirante (il romanzo è stato scritto nel 1948!) – è che nulla di ciò avviene sotto coercizione, ma è un processo mentale lento, che è difficile contrastare, perché indolore, silenzioso e apparentemente innocuo. L'unico modo per restare in guardia è leggere. L'unico modo per restare in guardia è non cedere alle esemplificazioni della realtà. É inutile commentare, bisogna leggerlo.

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Piero Canale
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«Libertà è la libertà di dire che 2 + 2 = 4. Garantito ciò, tutto il resto ne consegue naturalmente». Leggere 1984 è difficile. É difficile leggerlo senza riflettere e senza temere che fatti analoghi possano avverarsi. É difficile leggerlo senza pensare che in minima parte qualcosa dei fatti narrati si sia realizzato o si stia realizzando a nostra insaputa. Non è tanto il Grande Fratello televisivo degli ultimi anni a richiamare il Big Brother del romanzo (sebbene il nome del format televisivo sia ispirato al racconto di Orwell), ma l'onnipresenza di una struttura dell'informazione e della comunicazione nella vita odierna (si pensi ai social network, all'e-banking, la posta elettronica, l'e-commerce e quant'altro). E perché non Facebook? Facebook non è un Grande Fratello? Sicuramente Facebook non è l'unico. Esiste Google, esiste Twitter, esiste Wikipedia, che controlla la "conoscenza" (su Wikipedia vi invito a leggere il saggio di Miguel Gotor, L'isola di Wikipedia. Una fonte elettronica, in Prima lezione di metodo storico, a cura di Sergio Luzzatto, Roma-Bari, Laterza, 2010, pp. 183-202). Questo discorso vale per tutti i social network. Sicuramente non c'è un solo occhio che osserva, ma migliaia sono spalancati e scrutano e sanno cosa fai, con chi sei, chi sei. E Facebook riesce a sapere anche cosa pensi, cosa ti piace, cosa organizzi il sabato sera e dove sei. Bene. Quello che è stupefacente – e qui Orwell è sufficientemente lungimirante (il romanzo è stato scritto nel 1948!) – è che nulla di ciò avviene sotto coercizione, ma è un processo mentale lento, che è difficile contrastare, perché indolore, silenzioso e apparentemente innocuo. L'unico modo per restare in guardia è leggere. L'unico modo per restare in guardia è non cedere alle esemplificazioni della realtà. É inutile commentare, bisogna leggerlo.

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Conosci l'autore

George Orwell

1903, Motihari (India)

Scrittore inglese. Nato nel Bengala, compì gli studi a Eton. Ritornato in India nel 1922, vi rimase cinque anni al servizio della polizia imperiale indiana in Birmania. Questo soggiorno diede lo spunto al suo primo romanzo, Giorni in Birmania (Burmese days, 1934). Rientrato in Europa, il desiderio di conoscere le condizioni di vita delle classi subalterne lo indusse a umili mestieri nei quartieri più poveri di Parigi e di Londra, esperienza che narrò in Senza un soldo a Parigi e a Londra (Down and out in Paris and London, 1933). Nel libro inchiesta La strada per Wigan Pier (The road to Wigan Pier, 1937) descrisse con amaro verismo la vita dei disoccupati. Partecipò alla guerra civile in Spagna, combattendo nell’esercito repubblicano; in Omaggio alla Catalogna...

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