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1938. L'anno cruciale dell'ascesa di Hitler - Giles MacDonogh - copertina
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1938. L'anno cruciale dell'ascesa di Hitler
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1938. L'anno cruciale dell'ascesa di Hitler - Giles MacDonogh - copertina

Descrizione


Il 1938 è l'anno in cui tutto cambia, per i tedeschi e per il mondo intero. Fino a quel momento, il cancelliere Adolf Hitler poteva ancora sembrare un dittatore in grado di influire sulle sorti della sola Germania, un paese debole, oppresso dal debito pubblico e da crisi sociali. Nonostante i suoi sogni di espansione, alla ricerca di "spazio vitale", e l'aperta ostilità nei confronti delle disposizioni di Versailles, il Führer non si era ancora lanciato in alcuna impresa estera e gli ebrei di Germania, anche se spogliati del proprio ruolo nella vita pubblica tedesca, continuavano a condurre una vita relativamente normale. Entro il capodanno del 1939 ogni cosa è mutata: l'epurazione degli oppositori al regime è sostanzialmente completa, Hitler ha assunto il controllo totale delle forze armate accentrando più cariche nella sua persona, la Germania ha invaso l'Austria e le aree di lingua tedesca della Cecoslovacchia, mentre le altre nazioni d'Europa, per impotenza o indifferenza, si limitano a stare a guardare. Anche l'antisemitismo nazista nel 1938 prende un nuovo corso. A Vienna come a Berlino, gli ebrei vengono derubati, battuti, imprigionati e deportati in modo sempre più sistematico. In migliaia finiscono uccisi o costretti all'esilio. È il banco di prova della soluzione finale. Ogni mese del 1938 è cadenzato da mosse impreviste ed eventi sensazionali, come l'annessione dell'Austria al Reich, nelle prime settimane di marzo, l'incontro di maggio tra Hitler e Mussolini...
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Dettagli

2011
29 settembre 2011
324 p., Rilegato
9788861594982

Voce della critica

  Lungo il 1938, percorso mese per mese in questo studio da Giles MacDonogh (firma del "Times" e del "Guardian"), la Germania sistemò una serie di questioni ritenute decisive per la conquista del Lebensraum, già discussa il 5 novembre 1937 in una riunione segreta tenutasi alla Cancelleria del Reich: furono epurati i vertici nazionalisti dell'esercito, attraverso scandali orchestrati da Himmler, Heydrich e Göring; fu annessa l'Austria; a Monaco, nell'autunno, con il beneplacito di francesi, inglesi e italiani, si gettarono le basi per appropriarsi della regione dei Sudeti; in novembre, Goebbels organizzò la Notte dei cristalli; il mese dopo, Himmler varò un decreto contro gli zingari; erano perfino vietati i festeggiamenti natalizi cristiani. L'autore si vale di una tecnica di scrittura disinvolta ed efficace non solo nella ricostruzione degli eventi, ma anche nei ritratti dei protagonisti: Schuschnigg è "una via di mezzo tra Neville Chamberlain e un gesuita", il politico britannico un "antiquato inglese che sembrava sposato con il proprio ombrello". Oltre a dettagli interessanti, come l'analisi delle assurdità che inficiarono il referendum austriaco sull'Anschluss, affiorano con cristallina chiarezza sia le pressioni esercitate sul Führer dagli altri leader nazionalsocialisti, i quali più volte cercarono di scavalcarne l'autorità, sia l'enorme mole di sofferenze cui furono sottoposti gli ebrei d'Europa: nel passo sulla nazificazione dell'Austria, l'incalzante racconto dei fatti, intrecciato alle testimonianze, sprigiona un realismo spesso assente nelle trattazioni accademiche. Daniele Rocca

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