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È a tutti ben noto che una corretta alimentazione svolge un ruolo determinante, anche se spesso trascurato, nella salvaguardia dell'efficienza fisica a tutte le età. Ancora più condizionato dallo stato di nutrizione è il rendimento dello sportivo nel corso della sua attività agonistica.Lo sport è ormai un'esigenza ad ogni livello sociale, e da parte dei giovani e dei giovanissimi è diventato un vero fenomeno di massa non soltanto in grandi centri urbani (dove più acuto se ne sente il bisogno), ma anche nei piccoli agglomerati provinciali.Di pari passo all'aumento del numero degli sportivi sono cresciute le richieste relative ai tempi e ai modi per una pratica sportiva sempre più corretta e sicura. Quale regime alimentare far seguire allo sportivo, è una delle domande che con sempre maggior frequenza viene posta.
La «macchina corporea» dello sportivo richiede un'alimentazione estremamente equilibrata e corretta. L'atleta, infatti, può essere paragonato a una sensibilissima vettura da competizione da mettere perfettamente a punto perché possa rendere al massimo nel momento del maggior impegno fisico. Errori o concessioni alimentari sono, per chi pratica uno sport, molto più gravi che per qualsiasi individuo sottoposto ad attività normali, dato che ogni errore dietetico comporta sempre un calo nel rendimento atletico. Non esiste un unico regime dietetico adatto per tutti, ma tanti regimi che tengano conto della costituzione individuale, delle abitudini e tradizioni alimentari, dei fattori psicologici, del tipo di attività sportiva praticata. Dieta non significata monotonia: il cibo variato, ben preparato e appetitoso è più digeribile e viene meglio utilizzato dall'organismo. Per questo motivo, il testo è arricchito da circa 250 ricette che, pur tenendo rigorosamente conto del conteggio calorico, soddisfano anche il palato. Per ogni disciplina viene proposto uno schema di nutrizione relativo alle varie fasi: l'allenamento, la preparazione alla gara e, infine, il recupero energetico dopo la gara. Questo, tuttavia, non vuoi essere un libro solo per campioni, ma per tutti coloro che, praticando lo sport, desiderino mantenere il proprio organismo sano e il fisico nelle migliori condizioni di rendimento e di efficienza.
“A ogni atleta lo sport adatto e la dieta adatta, cioé un regime dietetico strettamente legato al peso e allo sforzo dell’altleta; un buono stato nutritivo é infatti la condizione indispensabile per sentirsi in forma e per dare il massimo rendimento agonistico. La scrupolosa osservanza di un regime alimentare appropriato consentirà di superare un atleta di pari valore, ma alimentato irrazionalmente.” (p. 80)
Se non sappiamo da dove veniamo, faremo fatica a fare passi in avanti nel nostro futuro; ecco perché raccontare di un libro scritto nel 1998, circa 20 anni fa, in cui il medico Alberto Lodispoto ha cercato di mettere un po’ di ordine e organizzazione a due concetti estremamente diversi, ma molto vicini tra loro: Dieta e Sport. Senza la giusta benzina, anche la macchina più potente e veloce non potrà muoversied è su questo concetto che si sviluppa tutto il manuale: vengono descritte moltissime diete, piani alimentari, suggerimenti e consigli per ogni tipo di sport e di persona, dal professionista, al dilettante, al neofita.
Le osservazioni del medico Lodispoto partono da un’analisi dei comportamenti degli sportivi (ma non solo), che tendono a concentrarsi quasi esclusivamente sugli allenamenti estenuanti, sul rifare per ore il singolo gesto tecnico in cerca della perfezione, ma dimenticandosi completamente dell’alimentazione, che invece è alla base di ogni nostro movimento e ogni nostra funzione vitale, anche basilare.
“Per alcuni individui il mangiare é una lotta contro il tempo, una corsa a consumare il pasto nel più breve tempo possibile, una gara a ingollare con furia gli alimenti“. (p. 31)
Lodispoto però sottolinea molto bene la netta differenza che c’è tra mangiare, seguire una dieta ed avere un piano nutrizionale adeguato: la differenza ovviamente non è solo legata al numero di calorie che i singoli piatti hanno, ma è legata anche al gusto. Una dieta ferrea, esclusivamente legata ad un obiettivo (come un traguardo o la sola perdita di peso), potrebbe perdere di significato una volta che questo sia stato più o meno raggiunto. Una corretta strategia nutrizionale, invece, legata in modo armonioso al piano di allenamenti (carico e scarico, per esempio) e di gare, ed ai singoli momenti che deve affrontare l’atleta (pre, durante e post-gara), diventa la chiave vincente per protrarre nel tempo questa condizione di benessere, senza perdere né di passione, né di gusto.
“Mentre é facile una pronta ripresa muscolare dopo qualche mese di completa inattività, molto più lenta é la ripresa fisica di un organismo che ha trascurato di seguire le più elementari norme dietetiche.” (p. 231)
Recensione di Marco Cattaneo
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