Epicurea, nell'edizione di Hermann Usener. Testo greco e latino a fronte

Rispondo a questa recensione del sig. Giombi "Proprio recentemente è stato pubblicato un libro con i testi decifrati dalla "Villa dei papiri" di Ercolano, appartenuta a un filosofo epicureo. Tra di essi c'era il libro più importante di Epicuro." Queste informazioni in parte incomplete e parzialmente errate potrebbero fuorviare alcuni eventuali aspiranti ricercatori seri e intraprendenti che volessero cercare di coniugare due diversi indirizzi: quello finalmente di riconoscere il valore non trascurabile dell'epicureismo nell'ambito della storia del pensiero antico (valore più volte bistrattato per motivazioni politiche più che sostanziali da Cicerone e Plutarco in primis, sebbene entrambi abbiano contribuito non poco a chiarirci alcuni aspetti della dottrina), con una tendenza che purtroppo si stà affievolendo, quella di riattualizzare certe posizioni etiche, ora grazie infatti all'immenso contributo di benemeriti quanto misconosciuti filologi e grecisti di approfondire lo studio di certi caratteri fondamentali cosi' connaturati nell'essere umano per consentirci di bypassare i millenni che ci separano da Epicuro, di rivedere i pochi risultati ottenuti dalle più moderne analisi psicoanalitiche, il fallimento completo della filosofia occidentale contemporanea, il miraggio modaiolo dell'orientalistica, la totale mancanza di mete interiori che imperversa nel nuovo individuo supertecnologico, sempre più solo e sempre più depresso.

Proprio recentemente è stato pubblicato un libro con i testi decifrati dalla "Villa dei papiri" di Ercolano, appartenuta a un filosofo epicureo. Tra di essi c'era il libro più importante di Epicuro.