L' ultimo imperatore d'Occidente. Carlo d'Asburgo, il «santo patrono dei perdenti»

Sono figlia della Repubblica cresciuta in una scuola della Repubblica, dove perciò l'assioma è: Repubblica = democrazia = buona Monarchia = tirannia = cattiva però, proprio per questo, vedo i "mostri" che genera la Repubblica, così come nessuno conosce gli scheletri nell'armadio di una famiglia come i membri di quella famiglia. Lungi da me una nostalgia romantica della monarchia; é solo per dire che non ho pre-giudizi sulla monarchia e, forse per questo, mi sono avvicinata alla figura dell'ultimo imperatore austro-ungarico Carlo d'Asburgo fin da quando, nel 2004, vi è stata la sua tanto contestata beatificazione (un monarca santo? Impossibile! Per di più un invasore - per l'Italia -austriaco, coinvolto nella Grande Guerra...!). A quel tempo lessi su di lui un paio di biografie e ne rimasi affascinata; giocoforza che, quando ho visto questo volume, non potevo non comprarlo... ...E ne sono rimasta delusissima! Peccato, perché quel sottotitolo meritava proprio: "Il santo patrono dei perdenti". Meraviglioso! 🥰 Solo che uno si aspetta una agiografia e invece si ritrova più di metà del libro in cui Carlo è solo il pretesto per parlare di altro. E andrebbe anche bene!, se non fosse usato un linguaggio complicatissimo. Insomma: se volete conoscere questa lodevole figura è meglio orientarsi su un altro testo, tipo quello della casa editrice Ancora, autore Giuseppe Della Torre, se è ancora in commercio. Un'ultima chicca: sapevate che il grande papa S. Giovanni Paolo II si chiamava Karol (Carlo) proprio in onore di Carlo d'Asburgo, a cui il padre era devoto?