Reinventing the Steel

album meno ispirato dei precedenti, frutto di una gestazione faticosa e tormentata, ma che costituisce un congedo più che dignitoso, una sorta di summa della carriera con cui i cowboys texani hanno illuminato la scena matal anni 90. Hellbound l'episodio più cattivo, Revolution is my name quello più groove, Yesterday don't mean il più trascinante e melodico, I'll cast a shadow quello più thrash vecchia scuola, Goddamn electric il più devoto al vecchio southern rock

Il disco e bello ma non è riuscito come gli altri,dopo l'evoluzione dell'album precedente The Great Southern Trendkill che aveva virato verso sonorita southern esce Reinventing The Steel a ben 4 anni di distanza.La rabbia di anselmo il grande diamond darrell alla chitarra fanno sicuramente la loro figura ho trovato le parti ritmiche piuttosto usate anche nei precedenti album.Si sente che manca la sintonia che legava il gruppo negli anni precedenti le tensioni interne della band dovute ai litigi tra phil anselmo e i fratelli abbott.Nel disco comunque spiccano belle canzoni come Goddamn eletric,Yesterday don't mean shit,Death rattle,I'll cast a shadow e il loro ultimo capolavoro Revolution is my Name