Radicali liberi. Elogio della scienza anarchica

L'autore di questo libro prende in prestito l'anarchismo metodologico di Feyerabend per farne uno strumento per difendere il più bieco e fanatico scientismo, e le riflessioni filosofiche sono pressoché assenti e sostituite con pillole di propaganda marxista, ambientalista e vaccinista. I contenuti stessi del libro non vanno oltre l'aneddotica giornalistica e al gossip della vita di qualche ricercatore, e si consiglia persino agli scienziati l'utilizzo di droghe tra cui l'LSD. Solito libro di gatekeeping scritto dalla sinistra americana per dare una lettura politicamente corretta ad autori che politicamente corretti non lo sono, con un tentativo di fare appropriazione culturale di autori del dissenso per neutralizzarli. Per questa ragione i rimandi ai testi di Feyerabend sono sporadici, limitati a Contro il metodo e non viene citata per nulla la bibliografia secondaria. Vorrei parlare dei contenuti del libro, ma questo libro di contenuti non ne ha. Una serie di biografie sconnesse che usano come fonte i siti internet i blog e gli articoli giornalistici. Completamente pessimo sia dal punto di vista dei contenuti che dalla "bibliografia" utilizzata, disseminata in note a piè di pagina lungo il testo e nemmeno raccolto alla fine.