The Door to Doom

The Door to Doom...is open! The Kings of Doom are back! Questo album è un capolavoro assoluto, riff memorabili, sonorità ed atmosfere cupe, ritmi coinvolgenti, un Langquist eccezionale... Le prime due tracce fanno già capire dove ci troviamo, ma poi arrivano "Astorolus" e "Death's Wheel" (le mie preferite) che non lasciano più alcun dubbio, le rimanenti tutte tra l'ottimo e l'eccellente...il vecchio Leif ha messo a segno l'ennesimo colpo gobbo! Assolutamente da avere!

Si tratta di uno di quegli album dei Candlemass che abbisogna di più ascolti, utili a farti rendere conto che si tratta di un altro eccellente lavoro del gruppo. Langquist è coinvolto e coinvolgente. L'Album precedente resta comunque un lavoro superiore.

L'attesa era notevole, ma non è rimasta delusa. Non direi che è un nuovo "Epicus", ma comunque uno splendido album 100% Candlemass! Langquist, pur non essendo più quello di "Epicus" (e chi lo è?), fa un ottimo lavoro...tuttavia sarei stato curioso di sentire come avrebbe cantato i pezzi Levén, visto che di "House of Doom" resta preferibile la sua versione secondo il mio parere. Continuo a ritenere comunque che con Robert Lowe il gruppo aveva trovato la quadratura del cerchio...ci vuole un cantante più evocativo, epico, potente, cattivo, doooom!