Come se tu fossi mio. Pretend you are mine

È stato cosí facile amare te. Qualcosa dentro di me ha detto “finalmente è arrivata”. Sei tu quello che stavo aspettando. Sei la luce che mi ha guidato fuori dalle tenebre, e non ho intenzione di ricominciare a vivere senza di te. Come se tu fossi mio è la storia di Luke e Harper. O di Harper e Luke e i Garrison. Ma in fondo anche di Benevolence. Ma è anche una storia di nuovi inizi e di passati mai sopiti, racchiusi nei trope che principalmente io amo: grumpy for sunshine e convivenza forzata spiccano su tutti. Luke è un tenente della Guardia Nazionale, colpito dalle pressioni della famiglia affinché si trovi una ragazza. Harper, in fuga, capitata per caso nella cittadina. Facciamo due più due, e se la matematica non è un’opinione… Rimani Un libro di Lucy Score lo riconosci subito. Una scrittura pungente, una piccola cittadina della quale ti innamorerai, protagoniste femminili spigliate, che non sanno cosa significhi nascondere la testa sotto la sabbia e altrettanto quelli maschili, disposti sì ad amare, ma con qualche riserva, complici esperienze burrascose, che metterebbero alla prova chiunque. C’è una cosa che però a me non va giù, tengo a sottolineare, personale: la terza persona. Avendo letto gli altri due dell’autrice con il doppio Pov in prima persona, non posso fare a meno di notare che sicuramente avrebbe aggiunto qualcosa in più ad una storia di per sé già bellissima! La sensazione che ti lascia una volta chiuso è straniante, ma il sorriso che fa nascere spontaneamente sul tuo viso è impagabile.