Il brivido blu

In questo bel romanzo Lew Archer, due volte protagonista, come "io narrante" e attore principale della detective-story, attinge a tutte le sue abilità investigative per la risoluzione di un caso che, partito quasi in sordina come furto d'arte, evolve in una serie di omicidi misteriosi. L'autore riesce ad avvincere il lettore guidandolo attraverso un percorso di lento, faticoso, progressivo disvelamento di una serie di segreti famigliari e comunitari che affondano in un passato oscuro ed inconfessabile, mentre una hýbris implacabile incombe su tutte le persone coinvolte nell'intricato plot e, soprattutto, su quelle più giovani ed innocenti, che paiono dover scontare le colpe dei padri. La piena aderenza di MacDonald agli stilemi di genere costituisce al contempo l'elemento più potente e meno originale del romanzo: a metà del testo, infatti, il lettore più accorto conosce già la soluzione, ma rimane comunque avvinto alla lettura fino all'agnizione finale grazie alle capacità narrative dell'autore. L'ultimissimo colpo di scena costituisce l'unico momento stonato, sia per la sua superfluità, sia, soprattutto, perché assolutamente implausibile da un punto di vista cronogico, ma non inficia comunque la qualità complessiva del romanzo che rimane sempre godibile, ben congegnato e scritto ancora meglio.

considerato il terzo componente della crime fiction americana, viene considerato anche superiore ad Hammett e Chandler. sinceramente non so se sia superiore o meno, ma sono del parere che non ha nulla da invidiare ai migliori scrittori di crime/noir esistiti o esistenti. se vi piace il genere compratelo senza pensarci due volte.